Airshow Zhuhai China – Industria Aeronautica. Le ragioni della tensione tra USA e CINA

La crisi commerciale ha diverse e complesse motivazioni anche di natura politica, come accuse di spionaggio industriale che i cinesi avrebbero per anni praticato nei riguardi delle tecnologie occidentali.
Il 30 ottobre il Dipartimento di Giustizia degli Usa ha annunciato di aver incriminato 10 cittadini cinesi, tra cui ufficiali dei servizi segreti e hacker accusati di rubare la tecnologia aeronautica americana.
Secondo l’accusa, i sospetti cinesi hanno lavorato, nel corso di almeno cinque anni, per cercare di rubare dati e proprietà intellettuale di CFM, una joint venture tra GE Aviation e Safran.
Queste attività di spionaggio, dice il Dipartimento di Giustizia, sarebbero state svolte nello stesso periodo in cui un’azienda aerospaziale statale cinese stava cercando di sviluppare un motore simile al turbofan della CFM.Il 10 ottobre un ufficiale dell’intelligence cinese sarebbe stato estradato dal Belgio perché accusato di aver tentato di rubare proprietà intellettuale legate ai motori a reazione.
La Cina non fa alcun tentativo di nascondere l’ambizione di diventare una potenza industriale nel comparto aerospaziale.
E’ evidente che non si tratta solo una questione di orgoglio nazionale, nei prossimi cinque anni il loro mercato del trasporto aereo, misurato in base al numero di passeggeri, supererà quello degli Usa, e nei prossimi due decenni, Airbus e Boeing hanno previsto che i vettori cinesi acquisteranno più aerei di quelli americani.
Le ambizioni cinesi sono di realizzare in casa molto più delle fusoliere e infatti il presidente Xi Jinping ha più volte sostenuto che per la Cina è una priorità strategica diventare protagonisti nel mercato dei grandi jet commerciali e produrre velivoli militari per la superiorità aerea.
La Cina, dopo la nascita nel 2008 di COMAC, una società aerospaziale statale fondata dalla fusione di molti produttori aeronautici, in soli due anni ha costruito a Shanghai una fabbrica e uffici di progettazione per oltre 50.000 lavoratori.
Tuttavia l’industria ha dovuto fare i conti con la complessità dei programmi aeronautici.Il loro primo progetto ARJ21, un jet regionale molto simile ai MD80 della McDonnell Douglas, ha sofferto di problemi con cablaggi, crepe nelle ali, porte difettose e problemi diversi che ne hanno ritardato l’entrata in servizio con la Chengdu Airlines, nel 2016, molti anni più tardi rispetto al programma.
Il velivolo più grande, il C919 ha più di una rassomiglianza con i modelli realizzati da aziende occidentali, il velivolo ha fatto il suo volo inaugurale nel 2017 con tre anni di ritardo e tuttavia COMAC conferma la data riveduta per l’entrata in servizio nel 2021.
Presentato come aereo in grado di competere direttamente con i modelli narrow body a corto raggio B737 e A320, il C919 ha ottenuto finora pochissimi ordini da compagnie aeree occidentali perché è già noto che non manterrà le premesse di competere nei consumi di carburante con le ultime versioni rimotorizzate di Airbus e Boeing.
Tutto ciò suggerisce che i cinesi hanno trovato più difficile del previsto sviluppare i propri velivoli da zero. E secondo gli americani hanno deciso di barare per colmare i gap tecnologici con l’industria aeronautica occidentale.I grandi costruttori Boeing e Airbus, temono i contraccolpi dalla tensione commerciale tra Cina e Usa e chiedono ai leader dei due paesi, Trump e Xi Jinping, di chiarirsi e superare la ragione delle tensioni.
Alla fine del mese, dopo l’incontro dei due capi di stato sapremo se i due leader avranno trovato quel punto di equilibrio come chiedono loro tutti i grandi costruttori aeronautici del mondo.
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