Ministeriale Esa, cresce di un miliardo il contributo italiano

Napoli – Stati Generali dello Spazio, Sicurezza e Difesa: le prossime sfide per l’industria europea. Samantha Cristoforetti tornerà in orbita.

Lo Space19+, il consigli ministeriale dell’ESA si è tenuto a Siviglia. Si tratta dell’appuntamento triennale nel quale i ministri e capi agenzie dei 22 paesi che compongono l’Agenzia spaziale europea decidono le attività e gli stanziamenti finanziari per i programmi dei prossimi anni.

La delegazione italiana è stata guidata dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro e composta dal presidente dell’Agenzia spaziale italiana Giorgio Saccoccia e dal segretario del Comitato interministeriale per lo spazio e aerospazio Carlo Massagli. Rispetto alla precedente ministeriale, quella del 2016, il budget complessivo allocato dai 22 stati membri per i prossimi 5 anni è salito da 10.3 a 14.4 miliardi di euro, addirittura un poco più di quanto proposto da Jan Wörner, direttore generale dell’Esa, che si è infatti dichiarato soddisfatto per il grande sostegno che il programma ha ricevuto dai governi europei.

La Francia con il 18.5 per cento cede lo scettro di primo paese contribuente alla Germania che nei prossimi 5 anni contribuirà con 22.9 per cento dei finanziamenti totali. L’Italia con 2.28 miliardi di euro è il terzo paese, portando al 15.9 per cento del contributo globale dei 22 stati membri dell’Esa. Grazie al ruolo raggiunto dall’Italia nella parte dedicata all’Esplorazione spaziale, è stato assegnato all’Italia il ritorno in orbita per una nuova missione dell’astronauta dell’ESA di nazionalità italiana, il capitano dell’Aeronautica Militare, Samantha Cristoforetti.

Ecco come verrà suddiviso, attività per attività, il budget di 14.4 miliardi di euro. La prima cifra indica l’investimento programmato per il triennio 2020-22, mentre quella tra parentesi si riferisce al biennio 2023-24. Fonte: Esa
Contributi di ciascuno dei 22 stati membri. Fonte: Esa

«La scelta dell’Italia di fare un così importante incremento negli investimenti», spiega il presidente dell’Agenzia spaziale italiana, Giorgio Saccoccia, «è legata alla decisione dell’Italia di supportare attività spaziali che spostino verso l’Italia reali vantaggi economici e industriali».

L’appuntamento spagnolo ha registrato una forte convergenza di numerosi paesi europei su programmi fondamentali per l’Italia. In primo luogo, il segmento dei lanciatori che vede confermato l’appoggio dei partner a proseguire con i nuovi sviluppi delle ulteriori versioni di VEGA (VEGA Evolution). A questo si affianca il largo consenso alla proposta italiana del programma Space Rider, il mini shuttle riutilizzabile. Il veicolo ha raccolto l’attenzione di una ampia filiera di paesi. Anche i progetti per l’osservazione della Terra, altro settore di eccellenza italiano, hanno ottenuto risorse per la nostra industria così come le prossime missioni di esplorazione robotica e umana dello spazio.

Il settore spaziale rappresenta un investimento economico e infrastrutturale di crescita, in grado di migliorare la vita quotidiana sulla terra con i suoi innumerevoli benefici per la società nel suo complesso con ritorni economici per le imprese.

Quattro le linee principali su cui si punterà con i maggiori investimenti in ESA:

Esplorazione robotica e umana dello spazio. punti focali saranno le prossime missioni verso la Luna, Artemis e Gateway, e verso Marte con ExoMars e Mars Sample Return. L’Esa ha aderito ad Artemis, il programma USA di esplorazione lunare e l’agenzia è coinvolta soprattutto nella seconda parte della missione con il ritorno sulla superficie lunare. In questo programma abbiamo un duplice coinvolgimento, uno attraverso l’ESA e l’altro con la nostra storica collaborazione con gli statunitensi. Collaborazione da poco rafforza con una intesa recentemente sottoscritta da ASI e NASA dedicata alla riconosciuta capacità delle aziende italiane di realizzare moduli pressurizzati abitativi per lo spazio. Artemis permetterà di sviluppare nuove e sfidanti tecnologie per la realizzazione delle strutture di permanenza degli astronauti in orbita cis-lunare e sulla superficie del nostro satellite. Per l’obiettivo Marte siamo alla vigilia del lancio del programma ESA di ExoMars a guida italiana il cui partenza è prevista per la prossima estate. La successiva tappa Mars Sample Return, l’ambiziosa missione NASA ed ESA, è un programma che punta a raccogliere e a riportare sulla Terra campioni di suolo marziano. Approvata anche la sottoscrizione relativa all’estensione dell’operatività della Stazione Spaziale Internazionale fino al 2024.

Trasporto spaziale. Forte l’interesse e l’investimento italiano in questo comparto che ci vede leader con il nostro lanciatore VEGA e le sue evoluzioni di VEGA C e VEGA E. L’obiettivo degli investimenti è legato anche allo sviluppo di lanciatori ancor più versatili e di piccole dimensioni e a futuri sistemi di trasporto spaziali quali lo Space Rider. Per quest’ultimo programma, l’Italia ha raccolto le sottoscrizioni di molti paesi europei quali Romania, Svizzera, Belgio, Spagna Norvegia. Si consolida così la posizione dell’Italia nel comparto.

Sicurezza dallo spazio. Ruolo di primo piano in questo settore grazie al programma Fly Eye e la partecipazione sostanziale alla missione HERA.  Questo consoliderà un ruolo indiscusso con un posizionamento centrale e incisivo per lo sviluppo di nuove tecnologie chiave per giungere e creare le basi di un imminente sistema di controllo e monitoraggio delle minacce provenienti dallo spazio naturali come gli asteroidi e artificiali come i detriti spaziali;

Osservazione della Terra. L’Italia continua a mantenere il ruolo chiave in questo segmento delicato e fondamentale per monitorare e tutelare il nostro fragile pianeta. Il nostro paese sarà ancor di più coinvolto nel programma UE ed ESA Copernicus  (con la leadership sia per le piattaforme sia per i payload) e nei futuri programmi che porteranno al passaggio di questi sistemi di osservazione verso quelli di nuova generazione di minore dimensione ma di maggiore tecnologia. Il settore dell’osservazione della terra ha, inoltre la grande potenzialità di creare lo sviluppo di molteplici servizi derivanti dall’uso dei dati provenienti dalle immagini satellitari.

Telecomunicazioni e navigazione. Sarà soprattutto il settore delle telecomunicazioni a essere al centro di un grande impegno italiano in questo delicato settore dal forte sviluppo e dai grandi ritorni economici. L’investimento sul quale si punterà in maniera particolare sarà quello legato alle comunicazioni quantistiche nelle quali l’ASI e l’università italiane sono già in posizioni di primo piano nella loro sperimentazione. Importante sarà anche l’intervento e l’attenzione dei finanziamenti verso l’imminente sistema di comunicazione del 5G.

Tecnologie di base e nuovi prodotti tecnologici. Il contributo del nostro paese in questo segmento sarà duplicato rispetto alla precedente Ministeriale ESA di Lucerna del 2016. È un comparto questo capace di generare un elevato numero di innovazioni competitive. Fondamentale per l’ASI sarà la spinta sul GSTP (General Support Technological Program) prodotti tecnologici all’avanguardia e dimostratori in volo da realizzare soprattutto con collaborazioni internazionali. Apriranno alle PMI nuovi posizionamenti e sviluppo nelle nuove dimensioni della Space Economy.

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