Dagli USA la proposta di “Partenariato Pubblico-Privato” per salvare l’industria aeronautica

Spirit AeroSystems pronta a licenziare 4.250 dipendenti. La proposta: il Governo Usa paghi il 50% degli stipendi.

I grandi gruppi aeronautici prospettato riduzioni delle produzioni e del personale e le aree più esposte – come quella delle aerostrutture – avviano piani di licenziamenti.

In queste ore uno dei più importanti fornitori di aerostrutture per Boeing e Airbus, Spirit AeroSystems, che impiega 10.500 lavoratori a Wichita, annuncia il licenziamento di 4.250 dipendenti. Quando saranno noti i tagli di Boeing e di altri grandi costruttori americani la valanga potrebbe non essere più arrestabile.

Lasciate alle spalle le polemiche tra Boeing e Airbus sugli aiuti di stato alle imprese, negli Usa si cercano soluzioni per salvaguardare le imprese del comparto aeronautico statunitense.

Dopo gli aiuti del governo di $ 2 trilioni approvato a marzo e i $ 60 miliardi di finanziamenti richiesti da Boeing, arriva la proposta di legge al Senato di “Partenariato pubblico-privato per preservare i posti di lavoro per l’industria manifatturiera aeronautica del 2020“.

L’iniziativa – che è sostenuta dalla lobby di Aerospace Industries Association (AIA) – è dei senatori statunitensi Jerry Moran e Mark Warner che hanno presentato un progetto per approntare “in questa legislazione un programma d’interventi pubblici per supportare temporaneamente la produzione aeronautica”.

Il provvedimento dovrà prevenire ulteriori licenziamenti da parte delle aziende e consentire all’industria di non distruggere migliaia di posti di lavoro specializzati e necessari per il recupero delle capacità produttive del settore.

Il disegno di legge non specifica la quantità di denaro destinata all’industria, prevede che “i dipendenti a rischio” sarebbero il 25% degli attuali occupati, e a questi il governo pagherebbe fino alla metà degli stipendi fintanto che saranno impiegati dalle aziende.

L’amministratore delegato di Spirit, Tom Gentile, ha dichiarato che il piano è una “proposta mirata di buon senso” e contribuirà a garantire che gli Stati Uniti mantengano una forza lavoro qualificata di vitale importanza per competere a livello globale. Anche Boeing, riporta un’agenzia Usa, sosterebbe la proposta di legge dei due senatori.

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